21 Dic La postura
Quanto spesso siamo a contatto con persone che dichiarano dolori o problematiche relative al tratto della colonna cervicale e dorsale. E quante di queste volte non vengono diagnosticate particolari affezioni, se non “disturbi posturali”. E in questi casi, quali potrebbero essere le cause di queste situazioni, apparentemente, senza certa origine?
La postura, nella sua essenza neurofisiologica, è una modulazione del tono dei muscoli, risultante da una serie di processi psico-neurofisiologici all’interno di un sistema di tipo cibernetico, il sistema tonico posturale.
questo particolare sistema si serve di informazioni in ingresso, provenienti da specifici recettori (o recettori posturali), e di risposte in uscita dal sistema costituite dalle regolazioni del tono muscolare.
Questo modello cibernetico può spiegare come informazioni recettoriali alterate o cattive integrazioni centrali determinano una risposta adattiva del tono muscolare che, se prolungata nel tempo, può causare modifiche delle strutture muscolo schelettriche.
Può quindi, un sistema disturbato, come in questo caso difetti di convergenza oculare, causare degli adattamenti negativi al tratto della colonna cervico-dorsale?
Lo studio presentato dall’Università degli Studi di Palermo, mira ad analizzare la possibile interazione che intercorre tra atteggiamento scoliotico dorsale e difetti di convergenza oculare. La loro ipotesi vuole dimostrare come difetti della convergenza oculare, alterandola visione binoculare, possano venire compensate da un’inclinazione laterale de tronco cervico-dorsale, che nel tempo potrebbe favorire lo sviluppo di un atteggiamento scoliotico. Per validare questa ipotesi è stata utilizzata la tecnica stabilometrica.
La maggiore velocità di oscillazione e la maggiore superficie e lunghezza dello statokinesigramma ad occhi aperti riscontrati nei soggetti con atteggiamento scoliotico dorsale dimostrano una maggiore instabilità posturale e quindi un maggior lavoro del sistema tonico-posturale per il probabile ruolo perturbante del recettore oculare.
La colonna vertebrale, nel suo tratto cervico-dorsale, potrebbe quindi modificare la propria conformazione nel tentativo di tamponare o squilibrio generato dalle alterazioni di convergenza del recettore oculare, al fine di assicurare in ogni caso una visione binoculare.
Quindi la risposta alla nostra precedente domanda è: sì!
Risulta evidente dallo studio effettuato che le componenti biomeccaniche e neurofisiologiche, sono strettamente connesse: il primo aspetto (la deviazione rachidea) risulta essere nella maggior parte dei casi valutati, il “sintomo”. Mentre il secondo aspetto (il difetto di convergenza oculare) ne è la causa.