SINDROME DEL PESCE FUOR D’ACQUA

SINDROME DEL PESCE FUOR D’ACQUA

“Milioni di anni di evoluzione e i pesci ancora non sono usciti dall’acqua; chissà se sono esseri molto pigri o semplicemente molto saggi…?”


E’ sicuramente intuitivo che ogni organismo messo al di fuori dal contesto di origine incontrerà delle reali difficoltà che si propagano a tutti i livelli dell’organismo. E’ altresì probabile che per progredire, nella nostra storia evolutivi, questo sia il fisiologico prezzo da pagare e che solo così e senza possibilità di interferenza gli organismi terrestri possono mantenere la vita e la specie.

Esistono tre fattori principali che ci indicano di essere affetti dalla sindrome del pesce fuor d’acqua:

– La modificazione delle posizioni naturali del nostro corpo.
– La modificazione degli alimenti su cui il nostro organismo si è fondato.
– La modificazione esponenziale del tipo, qualità e quantità, degli stimoli esterni sottoposti al nostro sistema recettoriale.

Prendendo in esame l’ultimo punto, il target d’interesse di questo argomento è quello che comunemente viene chiamato stress. Lo stress per definizione è una perturbazione dell’omeostasi dell’organismo in termini di reazioni regolative neuropsichiche, emotive, locomotorie, ormonali e immunologiche o meglio la risposta psicofisica a una quantità di compiti emotivi, cognitivi o sociali eccessivi.

Un dato molto interessante è che, questo eccesso di stimolazioni si trasduce e si diffonde in tre vie preferenziali (parafulmini del sistema nervoso centrale), o per lo meno più facilmente evidenziabili e valutabili da un punto di vista posturale. Questi bersagli consentono al nostro sistema nervoso centrale di distribuire eccessi di cariche energetiche, trasducendole e dissipandole in energia meccanica al fine di preservare tale organo centrale da sovraccarichi potenzialmente fatali, ma a scapito di una loro eccessiva stimolazione. Questi sono:

– Il sistema occlusale.
– Il sistema respiratorio.
– Il tubo digerente.

E le risposte conseguenti sono:

– Il serramento e/o bruxismo.
– L’affanno respiratorio e il senso di oppressione sternale.
– L’aumento della sensibilità del tubo digerente a fattori alimentari.